mercoledì 22 giugno 2011

Il visionario: pazzo o illuminato?


Secondo il dizionario etimologico, Visionario è chi ha idee folli, stravaganti, chimeriche. La follia, la stravaganza e la chimera sono tre concetti che denotano negativamente un atteggiamento, si fondano sul presupposto che l'oggetto sia irrealizzabile e, come tale, sintomo di poca aderenza con la realtà.
Romano Madera, ne L’animale visionario (1999), descrive l’essere umano come l’unica specie capace di “immaginare altrimenti”, di produrre dunque alternative che modifichino l’esistente liberando la dimensione del Possibile.
Già così mi piace di più, il visionario diventa l'uomo che libera la realtà dai limiti della routine e quindi ne estende le possibilità. Il visionario non è più solo un folle, ma è un innovatore.
C'è di più. Il visionario è colui il quale, andando ad intaccare degli equilibri prestabiliti e delle logiche ormai consolidate, incrina delle convenienze, rompe dei patti, amplia le possibilità dei pochi e le apre ai molti. Il visionario non è più solo un folle e un innovatore, ma è anche un cospiratore.
Io aggiungerei che il visionario è colui il quale fa della fantasia e della lungimiranza uno stile di vita, lo applica in ogni contesto con cui si confronta e di cui è parte, ne fa una base di partenza del pensiero stesso.
Quindi è, principalmente, un sognatore.Cosa è quindi il visionario? Il visionario è niente più che uno stato mentale. Tutti potenzialmente lo siamo nel momento in cui usciamo dagli schemi e dalle consuetudini per proiettarci, con rischio, verso orizzonti solo intuiti, seguendo dinamiche che nessuno ha ancora mai sperimentato.
Quanto siamo visionari?

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