martedì 12 aprile 2011

Domani torno a casa...


Domenica ho partecipato ad una proiezione molto particolare, un docufilm dal titolo rassicurante, che esprime la tenerezza e la felicità legata ad un "rientro", a quei momenti della vita che si passano lontani e che, una volta terminati, riportano alla normalità e alla sicurezza del quotidiano. Il titolo del film che ho visto è "Domani torno a casa". E' la storia di due ragazzi, uno afghano e l'altro sudanese, accomunati dallo stesso destino, quello di passare del tempo lontani da casa. Non sono andati in vacanza però, o ad un soggiorno di studio all'estero, non sono con i propri genitori o amici in qualche posto figo del mondo, ma "del mondo" sono gli ultimi, quelli dimenticati, quelli che hanno avuto la sfiga di nascere nel posto sbagliato al momento sbagliato. Murtaza e Yagoub sono poco più che bambini, la guerra ad uno ha tolto la possibilità di guarire da una grave malattia cardiaca, all'altro una mano, giocando con l'unico giocattolo che ha potuto trovare: una mina. Non è fiction, è la realtà che fa male vedere, e per questo la si fa vedere poco, soprattutto a quelli che hanno avuto il culo di nascere nel mondo in cui non si muore perchè non puoi curarti o perchè puoi essere bambino senza rischiare la vita.
Il mondo è uno, ma queste situazioni sembrano così lontane da noi, ci toccano solo marginalmente nei tg o quando qualcuno ce le sbatte in faccia, ma questo non significa che non si possa fare qualcosa per i tanti Murtaza e per i tanti Yagoub. Vedere e riflettere su quanto si è visto è già tantissimo, essere consapevoli della nostra fortuna lo è altrettanto, impegnarsi affinchè non accada più è difficile ma non impossibile. Nel film compaiono, con l'umiltà che li contraddistingue nel quotidiano, quelli che ci stanno provando, i veri angeli, medici e infermieri che dedicano la loro vita a migliorare quella degli altri. A loro va la mia stima più profonda e da loro prendo le risposte a tante domande.


Domani torno a casa è un film documentario del 2008 diretto da Paolo Santolini e Fabrizio Lazzaretti, presentato al Festival del cinema di Venezia del 2008. Il film documenta l'attività umanitaria di Emergency in luoghi devastati dalla guerra e dalla povertà come Afghanistan e Sudan, attraverso le storie di due giovani pazienti. Murtaza è un bambino afgano di 7 anni ricoverato presso il centro chirurgico di Kabul dopo essere stato ferito da una mina antiuomo. Yagoub è un ragazzo sudanese di 15 anni ricoverato al centro cardiologico di Khartoum. Nel documentario si parlano varie lingue: italiano, inglese, arabo, dari e lingue locali, ed è fruibile grazie ai sottotitoli. È stato acquistato dalla BBC ed è visibile in proiezioni organizzate da Emergency.

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