martedì 8 marzo 2011

Buon viaggio...

Ho sempre creduto che la metafora del viaggio, banalmente ma con precisione, sia un azzeccato arteficio filosofico e letterario per rappresentare il percorso di ciascuno di noi, la vita. Si parte pieni di buone intenzioni, con l’entusiasmo e la carica di adrenalina che accompagna la scoperta, con la curiosità del nuovo che si presenta, con un po’ di sana e stimolante incoscienza che lì per lì non ti fa valutare il pericolo o l’insidia, ma che poi si rivela di grande aiuto nell’impresa. Poi il cammino si sviluppa nelle forme e nei modi che il percorso presenta, si svolta a destra, a sinistra, ci si ferma ad un incrocio per leggere e capire dove andare. A volte si sosta per sgranchirsi le gambe o per un rifornimento, poi si riparte, dritti verso la meta: l’arrivo. Possono capitare incidenti durante il viaggio, malauguratamente gravi o più semplicemente sciocchi, ma poi si arriva. Il viaggio, fuor di metafora, è un’azione più semplice di ciò che simbolicamente rappresenta: hai ben chiaro dove andare, e tutto è impostato affinché la destinazione sia raggiunta nel più rapido dei modi possibili, con meno spreco di energie e magari con un bel panorama che ci faccia anche gustare le bellezze del territorio. Muovendomi  tanto e spesso da solo, mi fermo spesso sull’essenza del viaggio e ciò che esso comporta. La vita è il più grande e complesso dei viaggi. Si nasce con un intero percorso da fare, in cui tutte le strade del mondo sono aperte e lì pronte per essere imboccate. Ciascuno di noi fa delle scelte, ci si ferma a riflettere, capitano degli intoppi che ti portano a modificare comportamenti o azioni, ma in fondo non c’è una meta finale tale per cui il viaggio sia finito, o meglio c’è, ma è quella oltre la quale non c’è più nulla se non la fine della vita. In questo intervallo di tempo, più o meno lungo, ad ogni incrocio si sceglie cosa essere domani, a fronte di cosa sei stato fino ad oggi, si sceglie cosa fare, a fronte di cosa si è fatto, insomma si vive giorno dopo giorno come sulla strada si macina chilometro dopo chilometro.
Pippone da 6 del mattino…si, ma in fondo in fondo…anche chi non lo è realmente, è pendolare quotidianamente, quindi: buongiorno a tutti!

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