venerdì 15 luglio 2011

The start-up of me

Se questo è un diario...ebbene che lo sia, che racconti anche di quello che mi accade e di quello che sento, non solo dei miei punti di vista sulle cose. Quindi...che sia!
Oggi mi girano discretamente, è il primo giorno di "astensione obbligata dal lavoro", soprannominata cassa integrazione dagli amici più cari, ne seguiranno altri 43 su 12 mesi, e altrettanti per i 12 mesi successivi. Mi girano perchè ho puntato sul mio lavoro, sull'azienda per la quale ho dato e do quotidianamente l'anima affinchè "i numeri tornino", mi girano perchè a tanta ambizione e a tante promesse sta seguendo un trattamento di favore a cui avrei rinunciato volentieri, mi girano perchè è della mia realizzazione professionale e dei miei obiettivi che si sta parlando.
Detto questo, nei giorni passati (in cui la notizia, ormai certa, diventava sempre più assordante) stavo cadendo nell'errore di pensare "se tornassi indietro farei..., ah se potessi di nuovo scegliere sceglierei...". Poi ho riletto quello che ho scritto qualche tempo fa e, piano piano, alla delusione si è sostituita una bella motivazione al cambiamento.
Ho deciso, e sono fortemente convinto, che non valga la pena stritolarsi di delusione e rabbia, ma che tutta questa carica vada spinta verso una direzione costruttiva, verso sponde che fino ad oggi un eccesso di sicurezza e stabilità facevano considerare forse troppo lontane.
A 30 anni posso ancora permettermi di rischiare, e farlo con accortezza ancora di più, posso ancora permettermi di avere obiettivi e di lavorare per raggiungerli.
Non sono ancora arrivato a destinazione, forse la stabilità me lo aveva fatto dimenticare, ma non è ancora accaduto, ho ancora strada da fare, mondi da esplorare, cose da imparare. Questi giorni mi serviranno a questo, a tentare, ad immaginare, a studiare, a rischiare.
Un bel post su un blog di Repubblica racconta di "The Start-Up of You", l'editoriale di Thomas Friedman sul New York Times che riprende il titolo dell'ultimo libro di Reid Garrett Hoffman (co-fondatore di LinkedIn e board member, tra le altre, di Mozilla e Zynga). Un passaggio in particolare mi ha colpito, una spinta a cercare mercati in crescita, quelli potenzialmente recettivi, e a cercare le modalità in cui il tuo contributo possa creare valore là dove altri non si siano ancora confrontati. Un invito a diventare persone che sanno inventare, adattare e reinventare il loro lavoro ogni giorno.

domenica 3 luglio 2011

ANGOLO LIBRI - LeaderShit

Il sottotitolo completa alla perfezione un titolo che, già di per sé, anticipa adeguatamente un tema caldo: "Rottamare la mistica della leadership e farci spazio nel mondo".
Tema principale quindi la demolizione di un concetto ormai superato, ovvero l'idea di un essere supremo, investito di poteri soprannaturali, a cui è stato demandato il ruolo di capo e guida dell'umanità, o meglio di una schiera di intelligenze passive (presunte tali) che rappresentano la sua corte (follower).
L'autore (Andrea Vitullo) analizza nel dettaglio ciò che "leadership" e "essere leader" hanno rappresentato fino ad oggi, e lo fa partendo dal significato delle parole che ne hanno descritto il corso, parole il cui significato è stato in realtà plasmato dalla convenienza occasionale, stravolgendone quello ancestrale.
Ad ogni termine è associato un significante reale ed un significante "di comodo" e l'autore, come in un trasloco nel quale si cambia vita e città, conserva in una scatola quanto di buono ha maturato e getta in un cestino quanto di fuorviante e mistificatore ha prodotto.
Viene fatta quindi una carrellata dialettica su termini tipo potere, visione, carisma e mistica, tutti termini che hanno caratterizzato la figura della leadership e che ora, rivalutati, traghettano verso quella della leadershit:
- potere diventa quindi creare relazioni, connettere, esplorare possibilità
- visione diventa stare nel presente e condividere esperienze
- carisma mettersi al servizio, con gioia ed entusiasmo, degli altri
- mistica riconciliarsi con il proprio limite e, in tale consapevolezza, approcciare gli altri con tolleranza ed altruismo.
La variazione, come ritorno alle origini, parte da una differente visione delle cose e delle attitudini verso di esse, ovvero si passa da un approccio di tipo maschile (caratterizzato dall'autorità, dall'imposizione, dalla forza e dalla dominanza) ad un approccio femminile (in cui a prevalere è l'apertura verso l'altro, la collaborazione, l'ascolto e la tolleranza). Nella mistica del leader c'è quindi, di base, l'erronea attribuzione al capo di caratteristiche di predominanza maschile, che fanno venir meno quegli aspetti di apertura e di socialità, tipici della sensibilità femminile.
Viene naturale la declinazione nei contesti attuali del web 2.0, in cui gli strumenti di partecipazione diretta, fortemente collaborativi, trovano ampio spazio di dialogo nella leadershit. Nessuno impone il proprio pensiero agli altri e nessuno lo riceve passivamente, ma nella comunità e nell'intelligenza collettiva,nell'ascolto delle opinioni di tutti, c'è la vera crescita dell'idea.
Il leader è vetusto, superato, non necessario.
Vitullo termina con alcune interviste alle donne della leadershit, a quelle che creano quotidiamente laboratori di idee ed azioni sociali, in cui umiltà e gentilezza son fattori determinanti per avvicinarsi alle persone e all'allestimento del nuovo. Attività che hanno l'ambizione di porre il dubbio e di scatenare domande, strumenti potenti affinchè lo status quo sia messo in discussione e le intelligenze collettive superino prepotentemente l'esigenza di un'unica guida.

Andrea Vitullo nasce e studia a Roma, ora vive a Milano. Ha un passato come marketing manager in Italia e negli Stati Uniti con posizioni direzionali in aziende multinazionali e società di servizi. Oggi è ispiratore di organizzazioni ed executive coach di imprenditori e manager. Nel 2006 ha fondato Inspire , un gruppo di professionisti che mettono a disposizione delle organizzazioni i loro occhi per disegnare e realizzare progetti di ascolto, comunicazione e innovazione. È docente del Master Universitario in Consulenza Filosofica presso la facoltà di Venezia e professore associato presso The European School of Management ESCP-EAP di Torino. Pratica filosofia e yoga. È autore di Leadership Riflessive (2006 - Apogeo).